Tè Verde Cinese o Tè Verde Giapponese?
Storia: dalla Cina al Giappone
Una leggenda attribuisce la scoperta del tè a un imperatore cinese chiamato Shen Nung. L’imperatore era spesso in viaggio e, di tanto in tanto, era solito ristorarsi all’ombra di una pianta con acqua di fonte.
Un giorno alcune foglie, staccatesi dall’albero sotto cui l’imperatore riposava, caddero nel recipiente dell’acqua messa a scaldare sul fuoco. Shen Nung assaggiò l’infuso così ottenuto e lo trovò non solo delizioso, ma anche appagante e rigenerante.
Durante l’epoca Tang il tè veniva compresso e sbriciolato nell’acqua bollente e lasciato a cuocere parecchi minuti insieme a scorze d’arancia candita, zenzero, sale e cipolle.
Durante l’epoca Song il tè mutò di aspetto e fu allora che i monaci giapponesi, di ritorno dal loro viaggio – studio in Cina, portarono in patria la tradizione di bere il tè in polvere sbattuto con il tipico frustino di bambù all’interno di una grande tazza svasata.
Durante la dinastia Ming il tè, come lo intendiamo anche noi oggi, divenne una bevanda in cui le foglie infuse, una volta ammorbidite, venivano tolte per lasciare spazio alla degustazione del “liquore” ottenuto.
Pianta: Camellia Sinensis Sinensis
La sua foglia è piuttosto tenera e piccola con un colore verde brillante. Produce tè delicati, freschi e vegetali.
Lavorazione: Appassimento, Stabilizzazione e Vaporizzazione
Il tè verde è tale per via della sua lavorazione specifica: il primo passo di questo processo consiste nell’appassimento. Quando le foglie sono abbastanza appassite e flessibili da poter essere modellate, il maestro introduce calore nella foglia per inibire l’enzima responsabile dell’ossidazione.
Il maestro può scegliere diversi modi per interrompere l’ossidazione e ottenere il tè verde, tra cui la vaporizzazione. La vaporizzazione delle foglie di tè è un metodo tradizionale cinese di stabilizzazione. Utilizzata ormai di rado in Cina, costituisce il metodo principale di inibizione dell’enzima ossidante nei tè verdi giapponesi.
Una volta stabilizzate e vaporizzate, le foglie si ammorbidiscono e possono essere lavorate a mano in modo tale da far loro assumere l’aspetto desiderato: alcune sono arrotolate in serrate palline, altre vengono piegate, altre ancora attorcigliate a spirale.
Infuso: Aromatico o Iodato?
I tè verdi cinesi sono più aromatici e gentili:
- colore vivo e lucente, dolce profumo di erba tagliata, asparago e carciofo, aroma vegetale e astringente.
I tè verdi giapponesi sono più iodati:
- colore verde brillante, aroma e sapore erbosi.
Da Mondo di Eutèpia, tra i tanti tè verdi, si trovano il Mao Feng Selvatico e il Gyokuro.
- Il Mao Feng Selvatico è un tè verde cinese della provincia di Anhui. Le foglie sono piccole e ritorte, il profumo fresco e vegetale.
- Il Gyokuro è un tè verde giapponese della prefettura di Shizuoka. Molto pregiato, dal colore verde brillante con sfumature blu. Retrogusto dolce e persistente.
Fonti: Il gusto del tè, Francesca Natali; L’arte del tè, Joseph Wesley Uhl
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