Robert Fortune era un botanico scozzese incaricato dalla Royal Horticultural Society di ricercare la flora esotica della Cina. Grazie ai suoi viaggi, ha introdotto in tutto 120 specie di piante in Occidente.
Fortune fece due spedizioni in Cina, la seconda con un obiettivo ben preciso: scoprire i segreti della lavorazione del tè. Questa volta è venuto come spia, in una missione segreta per conto della British East India Company.
Nel Fujian Fortune ha appreso i segreti della cura delle piante del tè e della lavorazione e ossidazione delle foglie di tè. Fu addirittura il primo occidentale a scoprire che il tè verde e il tè nero provengono dalla stessa pianta.
Per spiegare perché era così importante dal punto di vista britannico che il tè venisse rubato, bisogna dire qualcosa sul contesto dei tempi. Il governo cinese custodiva i segreti del tè molto da vicino (pena l’esecuzione) perché era ben consapevole di quanto fossero preziosi per gli stranieri.
Grazie al furto di Fortune, le industrie del tè si sono affermate in India (soprattutto ai piedi himalayani di Assam e Darjeeling) e Ceylon (Sri Lanka) e a tempo debito questi paesi hanno sostituito la Cina come principali esportatori di tè in Europa e in America.
Oltre al successo delle sue spedizioni, Robert Fortune contribuì al miglioramento della cultura del tè e della produzione di tè in un impero britannico in rapida espansione, tanto che nel 1856 la prima piantagione di tè a Darjeeling vide la sua comparsa.
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